mercoledì 11 aprile 2012

Tratti di Memorie e Analogie


Abbassava lo sguardo, avvinghiando la postura in avanti   per paura che lui vedesse la frenesia, le gote arrossate dall’imbarazzo del solo essergli vicino. Nutriva un desiderio incontrollato, sentiva i gemiti dell’eccitazione,  i lamenti insistenti degli ormoni impazziti  e si toccava per planare l’irruenza dell’eros e allo stesso tempo curiosare il clitolide  pulsante, e le pareti misteriose della sua intimità.
Tutto il corpo cominciava a ballare danze effervescenti,  una coreografia di nervi, vene, arterie, muscoli contratti e rilassati, la pelle accapponata , il cuore vivo di luce ribollito di un vino nuovo ; tutte quelle attività che la natura ci offre , che il pensiero percepisce e che nel corpo si manifestano , non solo a livello biologico ridotto a mero istinto animale,  un livello più alto,  in cui l’oggetto non viene visto separatamente dal soggetto come spesso accadde oggi, ma in perfetta simbiosi

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asophia intona