lunedì 16 marzo 2020

... come un dipinto

È un trauma guardarsi dentro, pensare veramente al problema, analizzare sé stessi. Capire i propri errori, migliorarsi.Molta gente non è abituata.Credo che la difficoltà maggiore non sia tanto stare in casa ma trovarsi di fronte a sé stessi, alla propria vita.Le ombre, i mostri, il sentirsi soffocati...è strano come questo virus attacchi proprio le vie respiratoriee molti di noi, in casa, non riescono a respirare non riescono a godere di una tranquillità a cui non sono abituati, perchè negli anni sono stati deiettati nella malia del tempo, tra orge di scadenze e appuntamenti, seguendo una linea retta fissa, ogni giorno.quanti di voi si sono mai fermati a osservare un quadro?A rimanere li, fermi immobili ore e ore a contemplare linee e colori, fughe di sfumature e incastri di figure e spazi.Stare a casa è come osservare "veramente" un dipinto.Ti rendi conto di cosa puoi fare, riscopri un inventario di azioni e di rel-azioni bellissime.Si comprende anche l'importanza della libertà,che sino a qualche mese fa davamo tutti per scontato. E riusciremo a coccolarla e a rispettarla quando tutto sarà finito?

Si comprende il dolore della malattia, della perdita. 
Si comprende che oltre la malattia fisica esiste la malattia sociale, rinsavita dalla prima.
Si comprendono quali sono le cose necessarie.
E le piccole cose diventano importanti.
I gesti umani, la condivisione, la solidarietà, riprendono valore.
Lo stare insieme, siamo a casa ma siamo tutti insieme. 
Dovremo essere così sempre, forse tutto questo serviva a insegnarcelo.

Anche la natura si depura, l'acqua è cristallina, limpida e trasparente.
La flora finalmente respira
la fauna si riprende qualche spazio
IL canto del silenzio intarsia ogni angolo del paese 
e tutto si fa calmo, intenso e pieno
per una musica che implode
ri- gene- rando tutto. 


Esiste sempre il lato positivo delle cose 











1 commento:

asophia intona