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L’intento del breve romanzo non
è scrivere una storia struggente, strappalacrime ed intenerire qualsiasi
lettore interessato a racconti mielosi e
drammatici. L’intento di questa storia è
l’analisi psicologica e sociale di una ragazzina che riesce a superare
determinate situazioni grazie
all’introspezione di sé stessa, se pur inconsapevole, attraverso l’ascolto.
Vorrei sottolineare che le mie ricerche, i miei studi sul suono, sulla
musica non hanno nulla a che vedere con nozioni teoriche che insegnano alle
scuole. Il mio approccio con il mondo musicale in tal senso si sviluppò solo
più avanti per approfondire la ricerca e trovare degli accorgimenti che
potevano confermare ciò in cui credevo.
L’Ascolto è la facoltà primaria, la sola che ci permette di poter creare un
equilibrio con la natura, una facoltà che sviluppiamo sin dentro il grembo materno
codificando le frequenze che ci arrivano dall’esterno (non è una novità che la
voce della madre, le carezze, e la musica siano percepite dal feto). La realtà esterna distorce, carica di
influenze affettive , sociali e
ambientali, la percezione sonora; viene quindi sfasata rendendo difficoltosa la
propria introspezione e conoscenza del sé.
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Wow! Sei sorprendente...
RispondiEliminagrazieeee ^_^ghghghghgh
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