lunedì 27 ottobre 2014

Sa Pratica


Dipinta in leggende e miti del passato, in richiami di terra al profumo di asfodelo e cremisi, sciogli i cardini della realtà verso la metafisica della tradizione, dove non sei medico e giudice, o sei tutto ciò, conoscitrice “esperta” che accompagna la  vita e la morte.

Sei levadora,
a sostegno delle gestanti.
Preservi le doglie con il soffio di una candela.
Accostare  una scopa di saggina e un piatto di grano alla porta della vita
Per  fuorviare da malefici,  megere, intrise di chicchi e rametti nella conta del tempo.
Preservare dal male con intrecci ombelicali e rovi di placenta.
Posare “su coccu”, amuleto d’esistenza, sul giaciglio di un erede
Per  proteggerlo dagli influssi della mente, dagli inganni della gente.
Così sei levadora, levatrice assistente sul principio corporeo dell’anima.

Sei megheinosa
A sanare i dolori del corpo
Logorato dal dolore
Il bruciore atavico di un malanno.
Donna delle medicine, ma non medico
Perché di medicine antiche sei il verbo
Incantadora d’arti magiche
Non solo a curare, ma anche a scandagliare
Petalo per petalo
Le sanguisughe stoltezze dei falsi  e gli scherani del furto.
Così sei megheinosa, rigeneratrice del corpo e dell’anima.

Sei Accabadora
Per allietare il soffocante bacio della morte
In notti di bruma, ghiaccio nelle vene
Occhi inquieti su corpi deposti.
Avvolto nell’Orbace, la nenia del tempo interrompe,
( solo se stremato, solo se perso nell’ultimo scalino dell’esistenza,
atrofizzato, incolto e avvezzo alle sue intemperie)
il Mazzolu , dal ramo d’olivastro, dà l’ultima mano a portare a fine.
Cosi che il respiro della pace, al sapore di asfodelo porti conforto
E doni libertà a nuova vita.

Sei una donna

Semplicemente donna

[Tea]

Scritta nel Maggio 2013

2 commenti:

asophia intona